Tutti noi abbiamo bisogno di una dose giornaliera di fumetti, io penso. Che siano fotoromanzi, graphic novel, giornalini o semplicemente le strisce che si trovano sul quotidiano dell’edicola, ogni individuo ne ha bisogno. Perchè certe volte le immagini e i disegni possono dire di più che cento parole messe insieme (se non mi credete provate a studiare per un esame basandovi su delle immagini anziché sul testo del vostro libro: assicurato al 99% che funziona meglio)

Ma immaginatevi di finire in un posto, in una città, in un mondo, precisamente negli anni ’80, dove sono illegali. Solamente il venderne o averne è considerato un reato dal rigido governo ungherese, ma addirittura leggerli e apprezzarli! Potresti finire in galera. Il motivo è che, leggere fumetti eccita l’anima, incita alla rivolta e porge libertà nei cuori. Cosa che porterebbe al declino del governatore.

Ma nell’ombra, c’è sempre qualcuno che si ribella, che non approva. In questo caso è Sándor Földesi, ragazzino di 15 anni, che l’11 di ogni mese, alla solita panchina sbiancata, incontra Mikla Francia Kiss, il suo fornitore. Perchè Sàndor è uno spacciatore. Ogni 11 va al parco, e ritorna a casa con la fodera del giubbotto blu carica di fumetti: Spiderman, Batman, I Fantastici Quattro… Ogni sorta di fumetto proibito. Quando può li fa girare tra i suoi amici, e li presta solamente a chi di fiducia.

Ma un giorno, avviene l’impensabile: Mikla gli aveva detto di essere la persona più insospettabile come fornitore di fumetti, ma l’11 di Gennaio, non è seduto alla panchina. Non c’è anima viva quella mattina al parco. A rimpiazzare il signore c’è solamente un giornale spiegazzato, con macchie che pargono sangue. Cosa è successo a Mikla? Sàndor lo rivedrà? E riuscirà a slegare il mondo dalle catene dell’ingiustizia?

Scopritelo qui: clicca

Arrivederci al prossimo post!! (e mi raccomando: mettete like!!!)